L’urbanizzazione, l’aumento demografico e lo sviluppo dei commerci hanno fatto rinascere l’Europa.
Accanto ai monasteri cominciarono a profilarsi scuole nei contenuti e nei metodi di insegnamento,costituivano una novità rispetto al passato che posero le basi per le parti successive destinati a raggiungere, con la creazione delle prime università,il loro apice.
LE SCUOLE DI CHARTRES E DI SAN VITTORE
Nelle più famose scuole d’amore di Chartres di San Vittore si insegnavano le arti del trivium e successivamente del quadrivium. Chartres amava la cultura,classica e cristiana, e profondeva grande impegno nell’insegnarla. Ogni uomo, egli affermava, non può avere che una visione parziale e molto limitata della realtà, ma se è in grado di assimiliare la tradizione in cui vive può vedere e conoscere molto di più di coloro che lo hanno preceduto.Per compiere quest’opera di assimilazione occorre seguire un metodo rigoroso,ossia studiando e imparando a memoria la lezione del giorno prima, affinché quella del giorno dopo possa essere compresa e diventare un ulteriore gradino nell’ascesa del sapere.
Alla scuola di Bernardo si formarono personaggi come Giovanni di Salisbury, Teodorico, Guglielmo di Conches, ai quali si deve il merito di aver rinnovato gli studi nei campi della retorica, la teologia, della filosofia, della conoscenza naturale o fisica del mondo.
IL DIDASCALICON DI UGO DI SAN VITTORE
A Ugo di San vittore si deve più famoso testo sull’educazione dell’epoca, il Didascalicon.
L’opera, composta nella prima metà del XII secolo, è una stupenda testimonianza della cultura del periodo, il profondo interesse per l’essere umano, del fondersi e di cristianesimo e platonismo nella difesa della dignità umana e nella costruzione di una superiore civiltà.Ugo Vuole iniziare a insegnare a leggere. Il teologo parigino guarda alle sacre scritture ma anche a Platone e al “commento al sonno di Scipione e lo scrittore latino Macrobio.
Scopo dell’educazione è l’acquisizione della sapienza giacché in essa l’uomo può cogliere il bene, per sé e per l’intera l’umanità e conoscere se stesso.Tale cammino della conoscenza, che si realizza grazie sensi, all’Immaginazione, alla ragione e all’intelligenza, rivaluta le arti liberali.
In questa prospettiva la scienza e l’istruzione hanno il duplice compito di Restaurare la perfezione dell’essere umano.Ugo di San vittore esorta che voglia diventare “sapiente”, affermando l’importanza di “non sottovalutare nessuna forma di sapere, perché la scienza ha valore”.
E gli stesso confidai fatte al lettore di non aver mai disprezzato nulla di ciò che avrebbe potuto Contribuire alla sua istruzione. Alla ricerca teorica e alla disciplina morale erano congiuntele “arti meccaniche” che imitano Dio e natura, e le opere del lavoro umano, grazie alle quali l’uomo si scopre inventore è artefice.
L’INFLUENZA ESERCITATA DAL DIDASCALICON
Il didascalicon ebbe grande influsso nel Medioevo e in larga misura, fornì le basi per l’insegnamento e l’organizzazione degli studi.L’altro numero di manoscritti ancora oggi conservati è una testimonianza della diffusione dell’importanza dell’opera, non solo nella sua epoca ma anche in quelle seguenti.I primi tentativi di mettere in pratica queste nuove istanze si basarono essenzialmente sul rapporto fra maestro e discepoli;a partire da questo primo approccio, si generarono progressivamente strutture e organismi sempre più complessi e ramificati.
Dal chiostro,il sapere e la scienza uscivano nel mondo, nelle città, e venivano coltivati e insegnati da una nuova categoria sociale, intellettuali o chierici, all’interno di organizzazione ecclesiastiche e civili sorte solo di recente, scuolae.
LE PRIME SCUOLAE
Nel canone 18 del terzo Concilio Lateranense si disponeva la nomina di un maestro presso ogni chiesa cattedrale, per l’istruzione di chierici e studenti privi di mezzi, a titolo gratuito. Tale disposizione fu ripetuta per anni dopo,nel quarto Concilio Lateranense, quando, lamentando l’inosservanza odi quanto disposto in precedenza, si prevedeva che l’insegnamento della grammatica e della teologia fosse assicurato, presso ogni cattedrale, da un maestro con risorse sufficienti al suo sostentamento e all’esercizio delle sue mansioni.
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